lunedì 21 ottobre 2013

Progetto "INUKA"



         INTEGRAZIONE E SOLIDARIETA’ NEL MONDO: 

IL PROGETTO “INUKA”
“Inuka” è la traduzione in swahili della parola “Alzati” ed è anche il nome che significativamente è stato dato al  Centro di riabilitazione situato  nella regione di Njombe,  sud-ovest della Tanzania, promosso dal Cesc-Project su invito del vescovo della diocesi  Mons. A. Maluma e di don Tarcisio, un missionario bresciano.
Inaugurato appena due anni fa dal ministro della sanità tanzaniana Haji Mponda, il centro attualmente si fa carico di oltre 400 bambini disabili, per lo più mentali, supportati nei loro progetti riabilitativi da oltre 30 operatori locali: fisioterapisti, educatori di base, assistenti sociali, counselor.
Un enorme risultato in un territorio dove, quando abbiamo iniziato,  i disabili stavano chiusi nelle capanne preclusi a qualsiasi forma di vita sociale: scuola, lavoro, ma anche e soprattutto vita sociale del villaggio.
Insieme ai giovani cooperanti e ai giovani del servizio civile volontario è stata avviata un’azione capillare di sensibilizzazione nei confronti dei  10 capivillaggio del territorio, sono stati formati ai temi della disabilità e alla coscienza dei propri diritti oltre 150 genitori di bambini/ragazzi disabili, sono stati  promossi corsi di formazione per 90 insegnanti ai quali è stato ricordato il dovere di accogliere nelle scuole dell’obbligo i bambini e i ragazzi disabili secondo quanto prescrive la legge tanzaniana ed ai quali è stato offerto  tutto il sostegno,  tecnico e non,  necessario ad affrontare con successo il difficile compito.
I risultati non si sono fatti attendere: più di 40 bambini oggi frequentano le scuole  e i 7 centri diurni che abbiamo promosso nei villaggi limitrofi al Centro di riabilitazione collocato nel villaggio principale.
Una vera e propria rivoluzione!
Tutto questo attuando il metodo della RBC  (Riabilitazione su base comunitaria) raccomandato dall’ONU e dall'OMS (Organizzazione mondiale della sanità): un metodo di lavoro che valorizzando le risorse territoriali si prefigge di  evitare  la concentrazione dei disabili in strutture residenziali estranee alla cultura locale ed, anche per questo, di difficile gestione nei Paesi in via di sviluppo.
E’ il cammino impegnativo ma doveroso verso la sostenibilità dei progetti!
Solo un'azione territoriale coordinata con le autorità locali e con i membri dei villaggi può rendere possibile l'obiettivo dell’integrazione sociale dei disabili e la loro definitiva uscita dalle capanne per riacquistare dignità: “Inuka-Alza la testa”.

Michelangelo Chiurchiù                                                  
Roma 23 ottobre 2013                       
                                                                                                                  

Per approfondimenti: