venerdì 10 gennaio 2014

Servizio Civile - Dopo il contributo di Don Franco il parere del CESC



SERVIZIO CIVILE PER TUTTI:
TUTTI QUELLI CHE LO SCELGONO

Michelangelo  Chiurchiù

L'opinione espressa da Matteo Renzi sul servizio civile nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” ha avuto sicuramente il merito di far uscire il tema da un discorso di addetti ai lavori.

Dopo l'approvazione della legge 64/2001 sul servizio civile volontario e l'avvio al servizio in  questi 12 anni di oltre 300.000 giovani ci si chiede se non sia opportuno “ritornare” ad una esperienza generalizzata per tutti i giovani rafforzata dall'obbligatorietà.

Noi del Cesc Project riteniamo che prima dell'obbligatorietà sia necessario affrontare il tema della garanzia a tutti quelli che lo desiderano la possibilità di svolgere il servizio civile.

Infatti non tutti quelli che chiedono oggi possono accedere a questa esperienza.

Nell'ultimo bando almeno 60.000 giovani hanno presentato domanda,si sono resi disponibili a svolgere un servizio per la collettività nel campo dell'assistenza della cultura, della salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale, e si sono sentiti rispondere “grazie, non ci sono risorse!”...

Noi rappresentanti degli Enti e dei giovani volontari abbiamo chiesto che il Governo garantisca una dotazione annua tale da permettere l'accesso al servizio di almeno 40.000 giovani.

Per questo anno 2014 invece le risorse consentiranno l'avvio di non più di 15.000 giovani. Se va bene...

Che senso ha quindi in questa situazione invocare una nuova leva universale del servizio civile obbligatorio quando non si riesce a garantire il minimo del minimo?

E' realistico?

E' corretto presentarsi ancora una volta davanti ai giovani con un “vorrei tanto ma non posso” ?

Come se non bastassero già per i nostri giovani le illusioni provocate dalle annunciate riforme, i ripetuti annunci di piani di lavoro?

Noi riteniamo che un primo obiettivo realistico sia evitare di illudere i giovani presentando loro esperienze e progetti a cui non possono accedere.

Sarebbe già molto mostrare interesse garantendo un investimento – e preferiamo parlare in questi termini più che di “spese” - in modo che tutti quelli che vogliono possano accedere all'impegno  di “Difesa della Patria” attraverso le varie forme non armate di solidarietà e responsabilità civile.

Dopo, solo dopo, saremo credibili nell'affrontare il tema dell'obbligatorietà del servizio civile.

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