SERVIZIO CIVILE PER TUTTI:
TUTTI QUELLI CHE LO SCELGONO
Michelangelo Chiurchiù
L'opinione espressa da Matteo Renzi sul servizio civile nel
corso della trasmissione “Che tempo che fa” ha avuto sicuramente il merito di
far uscire il tema da un discorso di addetti ai lavori.
Dopo l'approvazione della legge 64/2001 sul servizio civile
volontario e l'avvio al servizio in
questi 12 anni di oltre 300.000 giovani ci si chiede se non sia
opportuno “ritornare” ad una esperienza generalizzata per tutti i giovani rafforzata
dall'obbligatorietà.
Noi del Cesc Project riteniamo che prima
dell'obbligatorietà sia necessario affrontare il tema della garanzia a tutti
quelli che lo desiderano la possibilità di svolgere il servizio civile.
Infatti non tutti quelli che chiedono oggi possono accedere
a questa esperienza.
Nell'ultimo bando almeno 60.000 giovani hanno presentato
domanda,si sono resi disponibili a svolgere un servizio per la collettività nel
campo dell'assistenza della cultura, della salvaguardia del patrimonio artistico
e ambientale, e si sono sentiti rispondere “grazie, non ci sono risorse!”...
Noi rappresentanti degli Enti e dei giovani volontari
abbiamo chiesto che il Governo garantisca una dotazione annua tale da
permettere l'accesso al servizio di almeno 40.000 giovani.
Per questo anno 2014 invece le risorse consentiranno l'avvio
di non più di 15.000 giovani. Se va bene...
Che senso ha quindi in questa situazione invocare una nuova
leva universale del servizio civile obbligatorio quando non si riesce a garantire
il minimo del minimo?
E' realistico?
E' corretto presentarsi ancora una volta davanti ai giovani
con un “vorrei tanto ma non posso” ?
Come se non bastassero già per i nostri giovani le illusioni
provocate dalle annunciate riforme, i ripetuti annunci di piani di lavoro?
Noi riteniamo che un primo obiettivo realistico sia evitare
di illudere i giovani presentando loro esperienze e progetti a cui non possono
accedere.
Sarebbe già molto mostrare interesse garantendo un investimento
– e preferiamo parlare in questi termini più che di “spese” - in modo che tutti
quelli che vogliono possano accedere all'impegno di “Difesa della Patria” attraverso le varie
forme non armate di solidarietà e responsabilità civile.
Dopo, solo dopo, saremo credibili nell'affrontare il tema
dell'obbligatorietà del servizio civile.
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