di Augusto Battaglia |
Rispondere alle sfide del sociale, nella condivisione, nella
solidarietà e, soprattutto, nella concretezza delle soluzioni, è stato questo
lo stile che ha caratterizzato la Comunità di Capodarco nei suoi oltre quarant’anni
di lavoro nella metropoli romana. Uno stile che va rilanciato sui tanti temi
che sollecitano un nostro rinnovato impegno.
La disabilità in primo luogo che chiede vita indipendente,
lavoro, tutela per chi non ce la può fare da solo, sostegno alla famiglia nel
“prima” e nel “dopo di noi”.
Dall’integrazione scolastica al collocamento
obbligatorio, alla legge 104 sono stati tanti i risultati positivi in questi
anni. Ma sono ancora troppi i lavoratori disabili che attendono invano una
chiamata dal collocamento. Vanno sollecitati ad un maggiore impegno aziende e
servizi per l’impiego, ed ancora più determinato dovrà essere il nostro impegno
per promuovere nuova economia sociale.
C’è poi chi non può farcela da solo e
soffre la mancanza di un fondo adeguato per il necessario sostegno alla non
autosufficienza. Ed anche sulla complessa vicenda del “dopo di noi” dobbiamo
trovare insieme alle famiglie gli strumenti e le risorse per garantire un
futuro sereno e dignitoso ai tanti che vedono venir meno l’indispensabile aiuto
dei genitori.
Con la stessa disponibilità non possiamo non guardarci
intorno e non vedere intorno a noi una comunità che si interroga sui grandi e
rapidi cambiamenti del tessuto urbano. La metropoli e le sue periferie,
soprattutto, nell’era della globalizzazione appaiono sempre più un insieme di
diversità culturali, etniche religiose.
Diversità che devono conoscersi,
comunicare, dalle famiglie immigrate ai ragazzi dei campi Rom. Perché il
rischio è quello di una città spezzata, che si divide e si chiude, che ha paura
e genera così tensioni e violenze. E noi non possiamo non impegnarci perché ci
si incontri e ci si conosca un po’ meglio, convinti come siamo che solo da
questo possa nascere una nuova socialità ed uno sviluppo locale che garantisca
qualità della vita e benessere ai quartieri, alle famiglie, alle nuove
generazioni.
Ed in un mondo che non ha più confini, né segreti, di cui
ormai, in tempo reale grazie ad internet ed ai barconi di Lampedusa, conosciamo
ogni limite, problema e conflitto, non possiamo rimanere indifferenti a quanto
avviene anche lontano da casa nostra. In quei Paesi che per troppo tempo sono
stati lasciati fuori dal progresso, spesso saccheggiati delle loro risorse con
la complicità di regimi amici del ricco Occidente. Nel mondo contemporaneo
pace, sviluppo, tolleranza sono sempre più valori globali, condizioni frutto di
un impegno comune. E la cooperazione con quei Paesi lontani non è più un
generoso dono, ma è condizione indispensabile e necessaria per uno sviluppo
equilibrato del pianeta.
La partita è impegnativa e la vogliamo giocare, e con noi
tanti giovani che vorranno condividere in Comunità un tratto della loro vita
nell’impegno professionale, nel servizio civile, nel volontariato. Insieme, per
raccogliere le sfide della società che cambia e dare il nostro piccolo,
modesto, ma concreto contributo perché cambi in meglio.
Augusto BATTAGLIA
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