martedì 19 luglio 2016

Lavoro, famiglie, volontari: è la Festa estiva di Capodarco Roma

E' festa estiva per la Comunità di Capodarco di Roma Onlus. A partire dalle ore 17.30 di mercoledi 20 luglio, nella storica sede di via Lungro 3 a Roma, appuntamento con famiglie, volontari, operatori e persone con disabilità per parlare di lavoro, servizio civile e vita comunitaria. Attesa per la proiezione del film "Abbraccialo per me" di Vittorio Sindoni

 
ROMA - Una festa d'estate per premiare quanti hanno prestato la loro opera volontaria alla Comunità di Capodarco di Roma Onlus, ma anche un appuntamento operativo per avviare un discorso e immaginare una strategia relativamente alle nuove linee d'azione che, a partire dall'approvazione del Jobs Act, hanno di fatto modificato l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità. E' questo il senso dell'appuntamento estivo promosso dalla Comunità di Capodarco di Roma che ha luogo nella sede storica di via Lungro 3 (quartiere Appio Tuscolano) mercoledi 20 luglio a partire dalle ore 17.30.
Il programma, che si preannuncia ricco di spunti e suggestioni, si apre con lo spettacolo teatrale "Rugantino tra le Torri", realizzato dalla compagnia teatrale "TeatriamoCis" che svolge la propria attività presso il Cis - Centro integrazione sociale di Tor Bella Monaca. A seguire, alle ore 18.30, è atteso il dibattito "Il collocamento mirato: una nuova stagione per la legge 68". Infine, cena comunitaria, proiezione del film "Abbraccialo per me" di Vittorio Sindoni (21.30) e premiazione dei volontari e delle volontarie che in questi anni hanno condiviso l'esperienza della Comunità di Capodarco di Roma. L'evento è gratuito e aperto ad associazioni, famiglie, persone con disabilità e amministratori locali.
"La festa - ha spiegato Augusto Battaglia, Presidente della Comunità di Capodarco di Roma onlus - è un'occasione per discutere insieme alle famiglie, agli operatori e alle persone con disabilità le nuove linee operative della Legge 68/99 dopo l'approvazione del Jobs Act e le nuove linee regionali. Si punta infatti a costruire una rete che veda operare insieme i servizi territoriali di formazione e inserimento lavorativo con i Centri per l'Impiego. Vogliamo esserci e capire come essere utili soprattutto a quegli inserimenti che riguardano le disabilità più gravi".
Nuove sfide dunque, ma anche nuove testimonianze su quello che la Comunità di Capodarco di Roma è stata, e continua ad essere, da cinquant'anni per tante famiglie. Attesa infatti per il riconoscimento dei tanti volontari e volontarie che in questi anni hanno condiviso - e continuano a condividere - un pezzo della loro vita in Comunità, ma anche per la proiezione del film "Abbraccialo per me" di Vittorio Sindoni, genitore e regista.
"Il film - ha infatti dichiarato Vittorio Sindoni - è influenzato dalla frequenza che da oltre vent'anni mio figlio Daniele ha con questa meravigliosa comunità. Qui io e la mia famiglia abbiamo trovato quella cura e quel sostegno di cui avevamo bisogno per guardare con una certa fiducia al futuro di nostro figlio. Gli amici di Daniele e gli operatori, che quotidianamente lo seguono con impegno e professionalità, sono diventati gli angeli della nostra speranza. Quella speranza che il mio film vuole dare a tutte quelle famiglie che hanno in casa il problema della disabilità intellettiva, accendendo un fascio di luce su questi "cittadini invisibili". Di loro, di solito, i mezzi di comunicazione si occupano solo quando sono vittime o protagonisti di gravi fatti di cronaca".
"Non ho la presunzione con il mio film di trovare o proporre soluzioni sociopolitiche o terapeutiche al grande problema della disabilità intellettiva, mi basta - ha poi concluso - che lo spettatore dopo aver visto il film, incontrando un disabile sottobraccio a un familiare, non giri la testa dall'altra parte ma gli faccia un sorriso o, meglio ancora, una carezza".
(19 luglio 2016)

Nessun commento:

Posta un commento