mercoledì 3 settembre 2014

DOCCIA FREDDA SULLA SLA



L’estate sta finendo ed è da sconsigliare che ci si continui a svuotare sulla testa secchi di acqua gelata a testimoniare sensibilità ed interesse per gli oltre tremila e cinquecento malati di Sla del nostro Paese.  




Indubbiamente, infatti, le tante docce da brivido hanno avuto il merito di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su una patologia di particolare gravità, la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Ma è altrettanto vero che le tante pur simpatiche esibizioni non risolvono i molteplici, complessi e drammatici problemi che la patologia inevitabilmente determina, tanto per le persone che ne sono colpite che per le loro famiglie,


Certo, raccogliere fondi con iniziative anche stravaganti può essere un utile supporto alla ricerca, per risalire alle origini della malattia e trovare possibili soluzioni, cure, farmaci e quant’altro possa arginarne gli effetti devastanti. Ma i problemi veri, concreti e quotidiani, dei tanti che ne sono affetti richiedono ben altro, misure urgenti che definiscano con chiarezza qualificati centri di riferimento nella rete sanitaria in ogni regione, risorse certe per un’adeguata assistenza, nei limiti del possibile, di tipo domiciliare. Ed è questo, in particolare l’anello debole del nostro sistema di welfare che accomuna del resto il ben più vasto campo della non autosufficienza.


Il mondo della disabilità lo ripete ormai da anni. L’indennità di accompagnamento con i suoi 504 euro al mese è ormai assolutamente inadeguata a fronteggiare bisogni assistenziali crescenti, che interessano ormai direttamente o indirettamente la stragrande maggioranza delle famiglie. La non autosufficienza tocca ormai quasi due milioni di italiani, con una crescente componente di anziani ultrasessantacinquenni, ed è divenuta la prima causa di impoverimento delle famiglie dopo la perdita del lavoro. In tutta Europa da anni si è fronteggiato il fenomeno con misure nuove ed efficaci, in Francia, Gran Bretagna, Spagna e, soprattutto, nella tanto discussa Germania. In quello stracitato Paese le famiglie ricevono risorse che consentono di garantire ai loro congiunti non autosufficienti un’assistenza adeguata ed una vita dignitosa, Nel caso di una persona con gravi dipendenze hanno diritto mensilmente ad oltre mille e settecento euro, con quei soldi possono pagare assistenti e badanti, con regolare contratto e non in nero come troppo spesso accade dalle nostre parti.


Anche per questo abbiamo registrato con interesse una recente affermazione del Presidente del Consiglio Renzi. “…sul lavoro la Germania è un nostro modello, non un nostro nemico…”. E, se è realmente un modello, si sappia che da quelle parti, anni addietro, governo e sindacati siglarono un patto, due giorni in meno di ferie in cambio di un nuovo ed adeguato fondo per l’assistenza alle persone non autosufficienti. Ed allora, se dobbiamo copiare da lì, copiamo bene e copiamo tutto.



Augusto Battaglia


PER SAPERNE DI PIU'

DATI SLA IN ITALIA A CURA  ASSOCIAZIONE VIVALAVITA
SITO SLAITALIA.IT

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