SEGNALI POSITIVI DAL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI
Buona notizia per il sociale il via libera definitivo
dell'aula del Senato alla legge delega di riforma del codice degli appalti. Le
nuove norme prevedono clausole sociali ed escludono con chiarezza gare al
massimo ribasso in settori ed attività dove il costo della manodopera è pari
almeno al 50 per cento. Procedure di gara quantomeno discutibili, che in queste
settimane nella città di Roma, e non solo, stanno rischiando di scardinare una
rete di servizi sociali che, pur con tanti limiti, è da anni impegnata a
garantire risposte concrete e qualità della vita alle fasce più deboli della
società. Quelli sociali, sanitari, educativi sono servizi che richiedono una
valutazione della qualità, non certo del prezzo, dal momento che dovrebbe
essere per tutti vincolante il rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali di
Lavoro.
Le nuove norme recepiscono altresì la direttiva dell’Unione
Europea 24 del 26 febbraio 2014, che
impegna gli Stati membri ad un’attenzione particolare nelle procedure di
appalto alle fasce deboli del mercato del lavoro. “ Gli Stati membri possono riservare il diritto di partecipazione alle
procedure di appalto a laboratori protetti e ad operatori economici il cui scopo
principale sia l'integrazione sociale e professionale delle persone con
disabilità o svantaggiate o possono riservarne l'esecuzione nel contesto di
programmi di lavoro protetti quando almeno il 30% dei lavoratori dei suddetti
laboratori, operatori economici o programmi sia composto da lavoratori con
disabilità o da lavoratori svantaggiati.”, così recita la direttiva. Un
indubbio segnale di attenzione per quel variegato mondo dell’impresa sociale
che, in particolare con le cooperative sociali di tipo B, ha saputo offrire in
questi anni risposte concrete alla domanda di lavoro del mondo della
disabilità, della salute mentale, delle dipendenze, come opportunità di
riscatto per persone in stato di detenzione. E’ questa l’Europa che ci piace.
Due
buoni segnali, indubbiamente, e non resta che attendere i decreti attuativi,
che ci auguriamo arrivino presto e, soprattutto, vincolino con chiarezza le
Pubbliche Amministrazioni a dare seguito e concreta attuazione alle chiare
linee di indirizzo votate dal Parlamento.
Augusto
Battaglia
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