Nei giorni scorsi Federanziani ha
lanciato l’ennesimo appello a Governo e Parlamento perché si affronti una volta
per tutte il tema non autosufficienza. Siamo in questo campo il fanalino di
coda in Europa e tutto ciò comporta disagio, emarginazione e pesanti costi per
le famiglie, ma non solo. E’ in particolare il Servizio Sanitario Nazionale che
ne fa le spese con circa 9 miliardi di euro di ricoveri impropri, non
necessari, ma determinati dalle crescenti difficoltà delle famiglie a garantire
assistenza ed una vita dignitosa ai propri cari che per i loro limiti fisici ed
intellettivi non ce la possono fare da soli. La Comunità di Capodarco aderisce
convinta all’appello e chiede a tutto il mondo della disabilità di scendere in
campo.
Sono ormai più di 2 milioni le
persone non autosufficienti in Italia. Se vivono a Bolzano godono di assegni di
cura rapportati alla gravità del bisogno assistenziale fino a 1.800 euro al
mese. Se vivono altrove si devono accontentare di 508 euro dell’indennità di
accompagnamento e del poco che possono organizzare Comuni sempre più
squattrinati. Tutto ciò è inaccettabile ed è contro la Costituzione perché sui
diritti fondamentali non sono ammessi trattamenti differenziati tra cittadino e
cittadino sulla base della residenza.
In Parlamento giacciono ormai da
anni proposte in materia. Ci auguriamo che l’appello serva almeno ad avviare
una discussione. Ma non ci sono i soldi, dirà qualcuno. Come rispondere? Sono
diverse le soluzioni possibili, dalla tassa di scopo francese allo scambio con
due giorni di ferie, questa la scelta dei lavoratori e dei sindacati tedeschi,
che sembra la più praticabile per il nostro Paese. Senza contare i risparmi di
spesa pubblica che la misura comporterebbe e le maggiori entrate fiscali e
contributive legate alla regolarizzazione di badanti, assistenti familiari e
caregiver, oggi in gran parte lavoratori in nero.
Costruire e dare solide basi ad
un nuovo welfare, è questo il compito non facile che abbiamo di fronte.
Istituzioni, sindacati, parti sociali, associazioni di tutela e rappresentanza di
chi vive il disagio non possono sottrarsi alla sfida. Noi nel nostro piccolo
siamo in campo e cercheremo di dare il nostro piccolo contributo.
Augusto Battaglia
APPELLO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MATTEO RENZI
PER UN NUOVO FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA
Come cittadini
italiani seguiamo fiduciosi i tanti sforzi e le iniziative promosse da Governo
e Parlamento, finalizzate al risanamento dei conti pubblici, alla
stabilizzazione finanziaria, al rilancio economico del Paese. Abbiamo,
soprattutto, apprezzato le recenti misure per il rilancio dell’occupazione e di
sostegno alle famiglie con basso reddito, come pure il suo impegno personale
per l’assistenza ai malati di Sla. Ci auguriamo che a partire da tutto questo prenda
corpo in Italia ed in Europa una necessaria, forte e determinata azione che
alleggerisca il carico fiscale sulle pensioni, sulle prime case, sui consumi
delle famiglie, che rilanci l’occupazione in particolare per i giovani e le
fasce deboli del mercato del lavoro, che affronti, altresì, il crescente
disagio sociale in un forte e rinnovato sistema di welfare.
Secondo l’ISTAT
più del 23 per cento delle famiglie vive un disagio economico e ben 10 milioni
di italiani non arrivano o fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Tra
questi si conta un numero crescente di anziani, in particolare nella fascia di
età in cui malattie croniche e degenerative moltiplicano gli stati di
dipendenza e di non autosufficienza, nonché le tante famiglie con figli colpiti
da gravi forme di disabilità. Le persone non autosufficienti superano ormai i 2
milioni di unità. Godono di una indennità di accompagnamento di 508 euro al
mese e di interventi sociali largamente insufficienti a coprire i costi dell’assistenza.
La non autosufficienza è ormai tra le prime cause di impoverimento delle nostre
famiglie. Questo perché l’Italia non si è dotata di un adeguato fondo per
fronteggiare questi pesanti e crescenti bisogni assistenziali. Ad eccezione
delle Province di Trento e Bolzano, che hanno adottato misure legislative
chiare e garantiscono, sul modello tedesco e dei sistemi di welfare più
avanzati in Europa, assegni di cura rapportati alla gravità del bisogno
assistenziale con quattro livelli che vanno da 510 a 1800 euro mensili, nelle
restanti regioni il complesso di prestazioni e servizi è generalmente
inadeguato. E non è accettabile che per fondamentali diritti quali un’adeguata assistenza
ed una vita dignitosa per le persone non autosufficienti, articolo 38, comma 1
della Costituzione, si continuino a tollerare trattamenti differenziati sulla
base della residenza anagrafica.
Per tutte queste
ragioni chiediamo a Lei, alle forze che sostengono il Governo ed all’intero
Parlamento di avviare da subito un processo, anche graduale, che porti
all’istituzione di un nuovo Fondo per la Non Autosufficienza che possa
garantire in tutto il Paese un sostegno più adeguato alle famiglie che
assistono i loro anziani non autosufficienti o i figli gravemente disabili, con
indennità rapportate al bisogno assistenziale, fino a 1.800 euro al mese per i
casi più gravi. Chiediamo a Lei, soprattutto, misure urgenti e concrete che
diano alle famiglie italiane un segno tangibile della volontà del suo Governo
di fare uscire il Paese dalla crisi attraverso un percorso virtuoso che porti
sviluppo, ma anche giustizia, equità e solidarietà verso i più deboli.
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