Lavoro, famiglie, volontari: è la Festa estiva di Capodarco Roma
E' festa estiva per la Comunità di Capodarco di Roma Onlus. A
partire dalle ore 17.30 di mercoledi 20 luglio, nella storica sede di
via Lungro 3 a Roma, appuntamento con famiglie, volontari, operatori e
persone con disabilità per parlare di lavoro, servizio civile e vita
comunitaria. Attesa per la proiezione del film "Abbraccialo per me" di
Vittorio Sindoni

Il programma, che si preannuncia ricco di spunti e suggestioni, si apre con lo spettacolo teatrale "Rugantino tra le Torri", realizzato dalla compagnia teatrale "TeatriamoCis" che svolge la propria attività presso il Cis - Centro integrazione sociale di Tor Bella Monaca. A seguire, alle ore 18.30, è atteso il dibattito "Il collocamento mirato: una nuova stagione per la legge 68". Infine, cena comunitaria, proiezione del film "Abbraccialo per me" di Vittorio Sindoni (21.30) e premiazione dei volontari e delle volontarie che in questi anni hanno condiviso l'esperienza della Comunità di Capodarco di Roma. L'evento è gratuito e aperto ad associazioni, famiglie, persone con disabilità e amministratori locali.
"La festa - ha spiegato Augusto Battaglia, Presidente della Comunità di Capodarco di Roma onlus - è un'occasione per discutere insieme alle famiglie, agli operatori e alle persone con disabilità le nuove linee operative della Legge 68/99 dopo l'approvazione del Jobs Act e le nuove linee regionali. Si punta infatti a costruire una rete che veda operare insieme i servizi territoriali di formazione e inserimento lavorativo con i Centri per l'Impiego. Vogliamo esserci e capire come essere utili soprattutto a quegli inserimenti che riguardano le disabilità più gravi".
Nuove sfide dunque, ma anche nuove testimonianze su quello che la Comunità di Capodarco di Roma è stata, e continua ad essere, da cinquant'anni per tante famiglie. Attesa infatti per il riconoscimento dei tanti volontari e volontarie che in questi anni hanno condiviso - e continuano a condividere - un pezzo della loro vita in Comunità, ma anche per la proiezione del film "Abbraccialo per me" di Vittorio Sindoni, genitore e regista.
"Il film - ha infatti dichiarato Vittorio Sindoni - è influenzato dalla frequenza che da oltre vent'anni mio figlio Daniele ha con questa meravigliosa comunità. Qui io e la mia famiglia abbiamo trovato quella cura e quel sostegno di cui avevamo bisogno per guardare con una certa fiducia al futuro di nostro figlio. Gli amici di Daniele e gli operatori, che quotidianamente lo seguono con impegno e professionalità, sono diventati gli angeli della nostra speranza. Quella speranza che il mio film vuole dare a tutte quelle famiglie che hanno in casa il problema della disabilità intellettiva, accendendo un fascio di luce su questi "cittadini invisibili". Di loro, di solito, i mezzi di comunicazione si occupano solo quando sono vittime o protagonisti di gravi fatti di cronaca".
"Non ho la presunzione con il mio film di trovare o proporre soluzioni sociopolitiche o terapeutiche al grande problema della disabilità intellettiva, mi basta - ha poi concluso - che lo spettatore dopo aver visto il film, incontrando un disabile sottobraccio a un familiare, non giri la testa dall'altra parte ma gli faccia un sorriso o, meglio ancora, una carezza".
(19 luglio 2016)
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